Se hai una mente, sei un atleta
Appunti in preparazione del Corso di Sport Coaching
Uno slogan della Nike recita: “se hai un corpo, sei un atleta”. Gli esperti della comunicazione sono brillanti. Mi stupiscono sempre. Eppure, questa frase non è condivisibile. Non basta il corpo per essere un atleta e un atleta non è riducibile al suo corpo, nemmeno se allenato e preparato.
Un atleta è un artista. Ogni gesto, ogni movenza, ogni falcata è una pennellata in un affresco che è la sua impresa sportiva, che scompare quando finisce, eppure permane nella mente di chi ha avuto il privilegio di ammirarla nel suo farsi. Lo sport gioca con la bellezza. Per noi è accomunabile a un’opera artistica. Non solo la grande impresa, ma anche il gesto del principiante, lo sforzo scomposto del neofita, l’impaccio dei primi colpi sono momenti artistici come quelli di un bimbo che usa la matita per la prima volta. In quello schizzo caotico e raffazzonato, c’è un embrione di capolavoro futuro.
Lo sport forgia il corpo allenando lo spirito. L’arte implica allenare fantasie e significati prima ancora di realizzarli. Richiede complesse motivazioni e sentimenti. Sprona la memoria nel collezionare esperienze e proiettarle nel futuro. Richiede attenzione e concentrazione. E infinite competenze relazionali.
Lo sport comporta sfide, ostacoli, errori ripetuti all’infinito prima di essere corretti. Fatica e relax, sforzo esasperato e recupero rilassato danzano insieme in un ginnasio. Prevede disciplina e ritmo. Ogni corsa, sollevamento, palleggio e passaggio avviene prima nella testa e poi nel corpo, e dal corpo ritorna alla testa, dove si sedimenta e sprona a nuovi miglioramenti. Il gesto atletico è la mente incarnata in movimento. Per questo lo slogan della Nike è sbagliato. Lo slogan giusto è: se hai una mente, sei un atleta.
Ne parleremo al Corso di Sport Coaching, l’8 e il 9 luglio.
Vi aspetto!
Luca Stanchieri
Fondatore del Coaching Umanistico e Presidente della Scuola di Coaching Umanistico